L'ONDA
L'onda del mio lago che va, ritorna, spazza via e che sa
essere benevola, mi ha restituito la voglia e l'energia di incontrare
alcuni vini toscani del cassetto della memoria.
Ho deciso di condividerli con alcuni amici durante una grigliata vivace e spensierata.
I vini ci hanno restituito la veracita di un luogo nelle sue differenti
espressioni ed il ricordo di amicizie di chi li ha creati, generando a
loro volta nodi ed intrecci con le esperienze di ognuno di noi. Confermando che esistono due terroir, quello del vino e quello di chi lo assaggia. Grazie a tutti.
Trainante è stato il Bolgheri Superiore 2010 di Mulini di Segalari.
Teso, con una ciliegia succosa e croccante ed una chiusura splendida da
macchia mediterranea ed entroterra boschivo ma aperto, estivo, proprio
come il vigneto che lo genera.
IL GUSTO E' RELAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
sabato 2 giugno 2018
IL VINO CAPOVOLTO di Sandro Sangiorgi
"Il vino non sa di essere colore, odore, sapore"
"Rinnovare lo sguardo, capovolgere il punto di osservazione. ... è ora di concentrarci su di noi e smetterla di voler cambiare il vino. "
Buona lettura a tutti.
Il vino capovolto - La degustazione geosensoriale e altri scritti (Jacky Rigaux e Sandro Sangiorgi)
"Rinnovare lo sguardo, capovolgere il punto di osservazione. ... è ora di concentrarci su di noi e smetterla di voler cambiare il vino. "
Buona lettura a tutti.
Il vino capovolto - La degustazione geosensoriale e altri scritti (Jacky Rigaux e Sandro Sangiorgi)
DUGUESTAZIONE PET-NAT - ANTIPASTO, CIO' DA CUI TUTTO HA INIZIO
L'antipasto, ciò da cui tutto ha inizio.
Cucinare mi piace, mi rilassa, è un momento di convivialità, con gli amici che a turno si prodigano per darmi una mano, la serata diventa una scena di fatto e non solo di senso. I gesti condivisi corroborano il senso dello stare insieme e danno origine ai piatti. Proprio i primi due vini che bagnano questa serata, dissetano e assecondano questo coinvolgimento. Sono vini del fare, per il lavoro in vigna attento e rispettoso della natura, e del lasciar fare prima ai lieviti indigeni, in collaborazione poi con il mosto aggiunto e mai depurato, innescando così una relazione il cui risultato è determinato dal momento in cui chi li incontra decide di assaggiarli.
Vini: Sottofondo, azienda Tunia,
Vulcanica, azienda Pivnika Cajkov
Categoria: Pet-Nat
A noi hanno restituito, il primo, sensazioni di frutta matura, mandorla ed un leggero tocco vegetale, il secondo, pompelmo rosa, mineralita', sapidità.
Cucinare mi piace, mi rilassa, è un momento di convivialità, con gli amici che a turno si prodigano per darmi una mano, la serata diventa una scena di fatto e non solo di senso. I gesti condivisi corroborano il senso dello stare insieme e danno origine ai piatti. Proprio i primi due vini che bagnano questa serata, dissetano e assecondano questo coinvolgimento. Sono vini del fare, per il lavoro in vigna attento e rispettoso della natura, e del lasciar fare prima ai lieviti indigeni, in collaborazione poi con il mosto aggiunto e mai depurato, innescando così una relazione il cui risultato è determinato dal momento in cui chi li incontra decide di assaggiarli.
Vini: Sottofondo, azienda Tunia,
Vulcanica, azienda Pivnika Cajkov
Categoria: Pet-Nat
A noi hanno restituito, il primo, sensazioni di frutta matura, mandorla ed un leggero tocco vegetale, il secondo, pompelmo rosa, mineralita', sapidità.
CORSO DI APPROCCIO AL VINO 2018
CORSO DI APPROCCIO AL VINO TARGATO IL SOLE NEL VINO E SERATA FINALE
Un grande ringraziamento a tutti per la partecipazione attiva ed operosa che ha alimentato tutte le serate.
Un grande ringraziamento a tutti per la partecipazione attiva ed operosa che ha alimentato tutte le serate.
EPISTENOLOGIA II - Il gusto non è un senso ma un compito
"Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. (Nicola Perullo).
Libro per chi vuole andare oltre il giudizio, il metodo, la classificazione ed il territorio. Buttando l'anello dell'avaro.
Un vino non va identificato in un gusto, ma il gusto viene ridefinito ogni volta che chi incontra un vino lo assaggia e si fa attraversare da esso cogliendo i nodi che si formano dagli intrecci creati da questa relazione.
“Tutta quest’ansia di
localizzare e catalogare gli spazi del vino dentro confini rigidi e
prestabiliti nasce dall’errore marchiano di considerare il territorio
solamente ad altezza di suolo, un’eredità dell’agrimensura e della
proprietà privata del campo. Eppure, la vite non è proprio la
verticalità che connette il sottosuolo col cielo, regalandoci poi i
frutti di questi legami? Dunque chi mi dice i confini del cielo? Di chi è
il sottosuolo? Chi è il proprietario del vento, della pioggia e del
sole, coessenziali alla realizzazione del vino? Il territorio non è solo
in lunghezza ma in verticale, e questa espansione in altezza, dove
l’aria e la terra si richiamano e dunque si corrispondono, impedisce
ogni ipostasi: “esprimere le caratteristiche di un territorio” è così
tanto un’intenzione insensata che un intercalare banale. Non possiamo
sapere in anticipo quali saranno, perché le caratteristiche si fanno
ogni volta e dipendono dalla corrispondenza di tante diverse entità, un
nodo di linee composto di aria, di luce, di acqua, di pioggia, di suoli,
di animali piccoli e grandi, di cose e di umani che vengono e vanno,
che giorno per giorno e notte per notte si muovono e producono vita,
senza confini definiti e precisi. Prova a mettere i confini e i recinti
al cielo e alle nuvole, agli uccelli, all’acqua del mare e dei fiumi, al
sole o alla luna!
Eppure non è, tutto questo, essenziale a fare il vino di territorio che solitamente decanti? Il territorio non è dunque un campetto, tantomeno un parchetto: l’esperienza che facciamo col mondo non può essere l’esperienza di una natura chiusa e delimitata, come un parco da preservare.
Il territorio è una domanda, non è la risposta: quando lo si capirà, i bicchieri nei quali si beve tintinneranno a festa esultanti.” (Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. Nicola Perullo).
Eppure non è, tutto questo, essenziale a fare il vino di territorio che solitamente decanti? Il territorio non è dunque un campetto, tantomeno un parchetto: l’esperienza che facciamo col mondo non può essere l’esperienza di una natura chiusa e delimitata, come un parco da preservare.
Il territorio è una domanda, non è la risposta: quando lo si capirà, i bicchieri nei quali si beve tintinneranno a festa esultanti.” (Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. Nicola Perullo).
PIERRE FRICK - PINOT GRIGIO 2015 ALSAZIA
“Il vino parla. Lo sanno tutti. … Ha un milione di voci. Scioglie la
lingua, svela segreti che non avresti mai voluto raccontare, segreti che
non sapevi nemmeno di conoscere. Grida, declama, sussurra. … Alchimia
dei profani. … Magia quotidiana“.
(Joanne Harris - Vino, patate e mele rosse)
Pierre Frick Pinot Grigio 2015 Alsazia
Sale, zenzero, melograno, ribes e lamponi. La magia va aiutata creando le giuste condizioni affinché funzioni.
Pierre Frick Pinot Grigio 2015 Alsazia
Sale, zenzero, melograno, ribes e lamponi. La magia va aiutata creando le giuste condizioni affinché funzioni.
JURA - LA CABANE 2013 - PINOT NOIR LES DOLOMIES
Appena arrivati ad Arbois ed accolti da Stephane presso l'enoteca Les
Jardin de St Vincent, avvicino questo pinot nero che mi riporta agli
odori e alle sensazioni di quando giocavo nell'aia di campagna degli zii
e alle volte quando con gli amici vado ancora in montagna tra muschi
licheni, lamponi e fragoline di bosco a fare una bella passeggiata.
Jura, sono arrivato.
Domaine Les Dolomies La Cabane 2013 - Jura
Domaine Les Dolomies La Cabane 2013 - Jura
JURA - LE NEZ DANS LE VERT 2018
Di ritorno dal Jura e qualche consiglio.
Quando entri nel tendone da circo della rassegna "Le nez dans le vert" è buio e la plastica dei tendoni trattiene tutti gli umori. La luce fioca ma penetrante illumina a tratti i produttori, assieme ai loro vini. Lo spettacolo inizia man mano che li incontri e ti accorgi che i veri protagonisti sono Ouile e Voile che come due trapezzisti veleggiano nel tendone del circo con morbide evoluzioni alternate da capriole ossidative. Solo allora ti accorgi di cosa significhi Jura e di quanto qui sia inutile essere un sommelier.
Quando entri nel tendone da circo della rassegna "Le nez dans le vert" è buio e la plastica dei tendoni trattiene tutti gli umori. La luce fioca ma penetrante illumina a tratti i produttori, assieme ai loro vini. Lo spettacolo inizia man mano che li incontri e ti accorgi che i veri protagonisti sono Ouile e Voile che come due trapezzisti veleggiano nel tendone del circo con morbide evoluzioni alternate da capriole ossidative. Solo allora ti accorgi di cosa significhi Jura e di quanto qui sia inutile essere un sommelier.
Domaine Les Dolomies - Arge e Lesgrandveux |
Domaine Les Bottes Rouge - La Pepe |
Domaine Villet - Cepage Chardonnay e Savagnin |
Labet - Fleur de Savagnin |
Domaine Philippe Chatillon - Le Sage Vagnin e La Grande Chaude |
Domaine de Saint Pierre - Les Corvees |
- Domain de la tournelle di Pascal Clairet - Fleur de Savagnin |
JURA ANTEPRIMA
Dallo Jura al mare. Corrispondenze. Terroir universale.
Il caldo frutto esotico smorzato da irriverenti incursioni minerali, gessose, iodate e saline condite da una acidità agrumata sferzante. Ed è subito mare d'inverno. Spigolosita' Jurassiche ❤
Il caldo frutto esotico smorzato da irriverenti incursioni minerali, gessose, iodate e saline condite da una acidità agrumata sferzante. Ed è subito mare d'inverno. Spigolosita' Jurassiche ❤
CHATEAU MARGAUX 1991
Il tempo si è fermato di fronte a questo giovincello. Come se gli ultimi
27 anni fossero trascorsi allo slow motion facendoci sentire tutto
sommato ancora giovani.
L'aria verde si traforma piano piano in un fume' e alloro quasi balsamico intriganti.
Quando mi raggiunge, il tocco al palato si dimostra giovane, succulento. Chiude con un persistente tannino polveroso. Suggestioni terziare non pervenute.
E mi sento più giovane, nonostante i sandali polverosi nelle orme dei miei ultimi 27 anni.
L'aria verde si traforma piano piano in un fume' e alloro quasi balsamico intriganti.
Quando mi raggiunge, il tocco al palato si dimostra giovane, succulento. Chiude con un persistente tannino polveroso. Suggestioni terziare non pervenute.
E mi sento più giovane, nonostante i sandali polverosi nelle orme dei miei ultimi 27 anni.
ECCELLENZA DELLA LANGUEDOC - DOMAINE LA MARELE
Da un luogo vitivinicolo storicamente ai margini della ufficialità e
fulcro di esperimenti non poteva che arrivare l'emozione creativa di
questo incontro. Finalmente dalla complessa mescolanza dei vitigni
tipici della Languedoc dalla struttura ossuta di un vin de garde sotto
una veste di frutta rossa estiva ho levato lo sguardo dal vino per
osservare me stesso.
Chapeau.
Domaine La Marele 2015 Aoc terrases du larzac
Chapeau.
Domaine La Marele 2015 Aoc terrases du larzac
FOCUS SICILIA
Serata dedicata alla Sicilia.
Grazie a tutti per aver contribuito a rendere questo focus veramente creativo e vivace.
Grazie a tutti per aver contribuito a rendere questo focus veramente creativo e vivace.
ALDO VIOLA - EGESTA E GUARINI
Quando incontri i vini di Aldo Viola sai che non ti saranno indifferenti.
La sua personalità ed appartenenza alla assolata, calda, marittima, agrumata, floreale ed accogliente Sicilia, si riversa prepotente nei suoi vini.
Il tempo fa il resto e per questi 2015 il momento è stato colto appieno.
Il Syrah. Un puledro selvatico, pungente, finalmente ammansito che ci restituisce anche un carattere più morbido come fosse disegnato con la grafite su di uno sfondo ciliegia.
Il Grillo. Qui l'intuizione di una lunga macerazione sfida il varietale e ne coniuga le caratteristiche arricchendole con una forte personalità sicula. Avvolgente, sensuale, potente, svela pian piano una sicilia fatta di zagare al sole, agrumi e frutti graffiati dal tannino ed accarezzati dalla brezza sapida del mare.
La sua personalità ed appartenenza alla assolata, calda, marittima, agrumata, floreale ed accogliente Sicilia, si riversa prepotente nei suoi vini.
Il tempo fa il resto e per questi 2015 il momento è stato colto appieno.
Il Syrah. Un puledro selvatico, pungente, finalmente ammansito che ci restituisce anche un carattere più morbido come fosse disegnato con la grafite su di uno sfondo ciliegia.
Il Grillo. Qui l'intuizione di una lunga macerazione sfida il varietale e ne coniuga le caratteristiche arricchendole con una forte personalità sicula. Avvolgente, sensuale, potente, svela pian piano una sicilia fatta di zagare al sole, agrumi e frutti graffiati dal tannino ed accarezzati dalla brezza sapida del mare.
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