IL GUSTO E' RELAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

mercoledì 17 aprile 2013

VINITALY 2013 ... Parte 2

Passiamo ora alla visita presso il padiglione del Friuli.
Vado a trovare un'azienda che da un bel po' di tempo volevo approcciare ma per un motivo o per l'altro non ho mai potuto testare. Si tratta dell'azienda Ronco del gelso.
Ed ho fatto bene, assaggio il Latimis 2012, si tratta di un uvaggio composto da Riesling, Pinot Bianco e Traminer, vinificato in acciaio. Il naso non e' urlato, ma lieve quasi leggero dove si distinguono nettamente, frutta bianca in alternanza con sbuffi aromatici. Al palato l'entrata è dolce, polposa, ma fresca e quindi non stucchevole. Retrogusto fragrante di mela, persistenza lunghissima.Alcol (13,5 Vol) sapientemente domato.
Passando per il padiglione del Veneto mi soffermo presso l'azienda Merotto famosa per il suo Prosecco DOCG. Assaggio un po' tutta la gamma e parto con il brut Bareta, giallo paglierino quasi carta, naso leggero di frutta bianca, mela, accenni floreali. Palato corrispondente, asciutto e leggermente sapido. Passo poi all'Extra Dry Colbello, perlage più cremoso, nel colore giallo paglierino scarico colgo dei riflessi verdognoli, naso un pò chiuso, leggermente metallico. Bocca cremosa, morbida da frutta bianca polposa, con piacevole  allungo acido, minerale. Ora è il turno del dry, La primavera di Barbara, che ha un naso fragrante da lieviti, mela. Bocca calda, morbida dove ritorna una mela polposa. Attacco dolce. Un po' molle, non è ben sostenuto dalla acidità. Infine assaggio il rosè Grani Rosa, fatto col pinot nero. Bel Colore rosato leggermente anticato, Perlage cremoso, persistente. Naso piuttosto chiuso, ma con accenni di fruttini, fragoline di bosco. Bocca con attacco morbido, si avverte il pinot nero. retrogusto molto lungo con sbuffi di lamponi e fragoline.
Bella linea, vino stilisticamente ben fatto, un prodotto continuo, adatto a ristoranti classici e importanti.

Eccoci presso il padiglione della regione Toscana.
Dove per prima cosa mi soffermo presso lo stand del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano ed assaggio la Vernaccia dell'azienda Montenidoli.
 Vernaccia Fiore 2010, da mosto fiore. Vino elegante, fine. Sosta a lungo sulle fecce fini. Giallo paglierino dai riflessi verdognoli. naso piu' floreale, erbe fini, fieno. Bocca piena, rotonda con  frutto aperto di frutta bianca. Vernaccia Tradizionale 2010, da macerazione lunga prima della fermentazione. Colore giallo paglierino intenso, quasi dorato. Naso tipico del vino ottenuto da macerazioni lunghe, anche se un po' restio. Bocca non gridata, con una verve di acidità interessante. Bottiglia ancora in divenire. Vernaccia Carato 2008. E' ottenuta da uva ricca di estratti ed il vino è stato fatto affinare in legno per 12 mesi. Vino predisposto per un lungo invecchiamento. Paglierino carico, limpido. Naso un po' piu' evoluto. Bocca dolce, avvolgente polposa e fruttata. Anche questa ancora in divenire.
Infine assaggio la Vernaccia San Quirico, Isabella Riserva 2006. Colore giallo paglierino pieno, dorato, limpido, brillante. Naso un po' vanigliato, etereo, leggermente torbato, con rimandi di anice e menta. Palato giocato su componenti minerali, con una discreta acidità. Apprezzo molto come invecchiano le Vernacce, poichè, anche se con un po' meno di spinta acida, assomigliano alla impostazione che hanno i migliori chablis.

Mi imbatto ora nello stand dell'azienda Castello di Rampolla. Questa azienda fa dei Chianti di impatto, a tratti rustici, con il legno un po' in evidenza e tannino a volte invadente ma sostenuti da una bella speziatura di alloro ed a tratti balsamica. Partiamo dal Chianti Classico 2011. Colore rubino intenso, naso con un pò di feccino. Frutto croccante, sostenuto da una buona acidità. Ora è la volta del Sammarco 2008. Colore rubino tendente al granato. Al naso confettura di frutta rossa matura, leggermente speziato. Bocca calda, avvolgente, leggermente vanigliato con un tannino astringente in evidenza, il tutto reso sopportabile da note di rabarbaro ed anice. D'Alceo 2008. Sulla falsariga del Sammarco, colore più scuro, naso basato su frutta rossa matura ed terra bagnata, alloro, con un po' piu' di alcol in evidenza. Palato con un tannino rustico persistente ed avvolgente, frutta rossa matura, visciola e ritorni speziati.

Monteraponi, azienda di Michele Braganti, che sto imparando ad apprezzare anche come persona. E' una delle aziende di Radda in Chianti che fanno della tipicita' e precisione la nota distintiva della loro produzione. Pochi altri (Montevertine, Valle delle corti, Le Bonce, Castell'in Villa) fanno un Chianti così tipico e rappresentativo anche se ognuno con la propria impronta.
 Il chianti classico 2010 mostra il lato debole di questa annata e lo relego tra i chianti base senza infamia e senza lode. Anonimo. Ma veniamo alle soddisfazioni, e che soddisfazioni ! Campitello Riserva 2009. Colore rubino leggermente mattonato, naso complesso, fruttato, speziato, tabacco e leggero tocco floreale. Bocca calda, avvolgente ma rinfrescata da una bella spidità e da un tenore alcolico contenuto.  Baron Ugo Riserva 2009. Fatto per 80% con l'uva proveniente dalle vigne vecchie. Anche qui un rubino leggermente mattonato. Al naso questo vino ti porta subito a contatto con la terra del Chianti, frutto rosso aperto, humus, foglie secche, sottobosco, viole. Al palato è corrispondente, non aggressivo dal tenore alcolico attenuato, sapido, equilibrato, ampio, complesso. Chapeau !!!!!! Veramente un bel Chianti.

Entriamo nella zona dei vini del consorzio del Brunello di Montalcino.
Qui il numero di aziende vinicole da voler approcciare è elevato e si impone una scelta, che sarà dettata dal cuore ( produttori amici ) e dalla curiosità ( produttori sconosciuti ).

Iniziamo con Tiezzi. Rosso di Montalcino 2011. Viene da Poggio Cerrino zona nord-est, coltivato su un terreno di galestro, sabbioso ed argilloso da vigne vecchie di circa 30 anni. E' la sottrazione di vino al Brunello anticipandone l'affinamento. Ha un naso con un frutto accennato ed una speziatura di alloro in evidenza. Al palato sis sente la presenza del tannino e dell'alcol attraverso una ciliegia netta. Abbastanza lungo. Passiamo poi al Brunello di Montalcino 2008. Questa è l'evoluzione qualitativa del rosso di montalcino attraverso lo stesso timbro e sensazioni. Spezie un pò piu' dolci ed un alcol scaldante. Vigna Soccorso 2008. Viene da una particella a sud-ovest attaccata a Montalcino, posta ad una altitudine di circa 560 mt, da vigne di 14 anni. Luogo con una buona escursione termica e ben ventilato. Colore tipico del sangiovese, naso con un frutto maturo un pò troppo sparato, alcol etereo, leggermente speziato. Al palato il frutto maturo ancora ben tratteggiato è ben bilanciato dall'acidità anche se l'alcol risulta ancora non ben domato. Brunello di Montalcino Riserva 2007. Naso un pò evoluto, alcol che scalda molto, palato un pò vuoto, rinfrescato da leggere note balsamiche.

Proseguiamo con un'altra azienda molto interessante, condotta dal giovane e bravo Riccardo Campinoti, Le Ragnaie.
Chianti Colli senesi 2011. Normalmente scarico e giocato più sull'eleganza e la finezza, vedi la 2009, per questa annata l'ho trovato più carico, fruttato e con un alcol più in evidenza.
Ora il rosso ed il brunello base, semplici ma mai banali, territoriali e di facile beva.

Rosso di Montalcino 2011. Morbido, fruttato, leggermente speziato, alloro. Chiude con un tannino ben presente e tracce di china. Alcol etreo.

Brunello di Montalcino 2008. Si caratterizza come fruttato, caldo, terroso, speziato, con un tannino giustamente estratto. Sollevato da una leggera acidità agrumata e ricordi di radici. Alcol etreo.

Brunello di Montalcino V.V. 2008 e Brunello di Montalcino Fornace 2008. Questi due straordinari brunelli, territoriali, sono emblematici per le differenze date dal terreno e microclima da cui provengono. In questa annata gli ho preferito il Fornace, bilancia meglio l'estrazione e il calore con un allungo più sapido, minerale.Mentre il V.V. 2007  era semplicemente splendido.

Dall'amica Laura dell'azienda Gianni Brunelli trovo un'accoglienza ricca di gentilezza, generosità e semplicità davvero emozionante. Ti senti a casa. E' necessario anche aggiungere che possiede un ristorante, Osteria Le Logge in quel di Siena, adiacente alla piazza del palio, dove si mangia proprio bene e dotato di una cantina veramente caratteristica direttamente sotto.
Amor Costante 2009 Toscana Igt, classico Merlot toscano, colore rubino molto scuro, frutto rosso maturo da confettura paradossalmente aggraziato da una leggera ruvidezza e da  ritorni amarognoli di radici.
Rosso di Montalcino 2011. Colore brillante, bel frutto maturo ma croccante, presenza alcolica leggermente disturbante. Bocca matura, corrispondente, si avverte l'alcol che scalda, alleggerita da mineralità e freschezza.
Brunello di Montalcino 2008. Anche se ancora giovane, la presenza del frutto, l'impronta alcolica importante, sono ben bilanciati da una mineralità, florealità e freschezza che lasciano intravedere una rosea evoluzione.

Brunello di Montalcino Riserva 2006. Colore rubino profondo. Naso austero, intenso. Attraverso un frutto marascato fa capolino il cuoio. Al palato il frutto retto da una buona vena di acidità si accompagna con note minerali e balsamiche. Il tannino è ancora in evidenza ma che si sta sempre più integrando. Giustamente lungo. Buon Brunello.

TO BE CONTINUED ...

Nessun commento:

Posta un commento