IL GUSTO E' RELAZIONE E CONSAPEVOLEZZA

mercoledì 9 gennaio 2013

PINOT NERO - DEGUSTAZIONE ALLA CIECA

Ed eccomi a descrivere un'altra degustazione alla cieca, questa volta intitolata al Pinot Nero. Accompagnata da pici al sugo e salsiccetta e da petto d'anatra selvatica in salsa al porto e ribes.



Come di consueto di seguito le mie impressioni prima di svelare le etichette dei vini:

Pinot Nero Brut Sboccatura 2011 - Marramiero

Colore giallo paglierino intenso. Perlage fine e poco persistente. Al naso si presenta fragrante ed opulento, caratteristiche che si riconfermano al palato. Rotondo e morbido, un po' vinoso con rimandi sapidi. Si percepisce che non e' un pinot nero in purezza anche se la freschezza dello Chardonnay e' decisamente in secondo piano. Semplice, vinoso, un po' troppo grassoccio.
Si poteva escludere una provenienza dal nord Italia ma di certo non avrei mai detto fosse un vino fatto nell'entroterra di Pescara.

Pinot Nero  Noir 2006 - Hartmann Donà

Lo avevo gia' bevuto a Natale quindi l'ho preso subito. Vi rimando alle note della degustazione natalizia.

Pinot Nero  Pommard Les Pezerolles 1er cru 2002 - De Montille

Colore rubino chiaro, brillante con un unghia lunga che fa trasparire un po' di annetti sulle spalle. Parte con un naso vintage da cassetto chiuso, ma si capisce che e' un vino complesso ed importante. Alla distanza, escono fuori i fruttini ed una velatura funginea che lo accompagnera' per tutta la beva. In bocca e' piacevole. Si avvertono i rimandi ai fruttini ed una acidita' ancora presente seppur smorzata dai ritorni retronasali di cassetto chiuso e funghi mai invadenti. E' l'unico vino che durante tutta la sua presenza nel bicchiere ed anche dopo la seconda versata continua a cambiare quasi alleggerendosi del peso della vecchiaia reclamando le sue origini giovanili di Pinot Nero di razza proveniente dalla Borgogna tradizionalista.

Pinot Nero L'Arturo 2007 - Ronco Calino 

Colore rubino chiaro, compatto, meno brillante degli altri ma senza accenni di vecchiaia.
Parte benissimo, soprattutto al naso, come un Pinot Nero di razza. Al palato una vena leggermente amarognola che tende alla liquirizia contrasta i fruttini. Attendo che l'alcol, ben presente si sistemi.  Poi ... piu' nulla. Dopo pochissimo dalla presenza nel bicchiere svanisce.
Peccato avrei voluto descriverne l'evoluzione perche' era partito molto bene.

Pinot Nero 2010 - Grosjean

Il colore e' simile al Pinot Nero Ronco Calino anche se un po' piu' scuro. Al naso parte con una presenza vanigliata invadente e sovrastante ritrovata anche al palato. Questa caratterizzazione lo accompagna sempre rendendolo uguale a se stesso durante tutta la sua presenza nel bicchiere e ne nasconde la tipicita'.  Vinoso, con sbuffi aciduli e rimandi verdi.
Nel tempo la sensazione di vanigliato si trasforma in una presenza di accenni di surmaturazione. Bottiglia da rivedere o piu' verosimilmente annata sfortunata.

Moscato d'Asti 2012 - Bera

Alla fine del pasto il dolce e' stato accompagnato da questo Moscato d'Asti che mi piace segnalare come piacevole sorpresa. Almeno per me che non l'avevo mai assaggiato.
Giallo paglierino chiaro, brillante con unghia carta. Naso freschissimo con una prevalenza floreale molto piacevole tipica del mughetto. Intenso. Palato coerente col naso, note agrumate, pesca. Equilibrato, dolce ma fragrante con spiccata acidità. Mi ha ricordato uno dei migliori Moscato d'Asti bevuti dell'azienda Cascina Fonda.Ottimo anche nel prezzo.

Nessun commento:

Posta un commento