In un clima conviviale ed accompagnato dalle pietanze rustiche e decorose del cuoco Francesco del Keller di Mandello del Lario, che tra l'altro fa dei dolci ottimi, spettacolare la Sacher; prendi alcuni eno appassionati, di loro di coinvolgere degli amici più o meno interessati al vino e dintorni, fai portare ogni 2 persone una bottiglia di vino a tema, cela le bottiglie e mischiale, forma delle squadre a seconda del numero delle persone coinvolte e fa loro eleggere il vino o i vini della serata.
Siediti, osserva i loro comportamenti, ascolta i loro discorsi, rispondi alle loro curiosità, osserva le sinergie, le alleanze e gli antagonismi che si generano e goditi un'esperienza estetica arricchente.
Lo spunto mi è venuto dal filosofo del gusto Nicola Perullo e dal suo libro "Filosofia della gastronomia laica". Devo dire che ne è nata una serata piacevole ed istruttiva sia dal punto di vista estetico che sociologico.
La varietà degli atteggiamenti di relazione e di reazione, cioè di gusto, per dirla alla Perullo, verso il vino ed il cibo è stato l'aspetto che più mi ha colpito assieme alla declinazione comunicativa conseguente ed alle sinergie e/o antagonismi che si sono creati tra le persone.
Ognuno ha potuto esprimere quello che pensava, partendo dalla sua esperienza che man mano si arricchiva di quella degli altri e di ciò che il vino gli comunicava.
Il modo con cui i gruppi sono giunti alle considerazioni finali, ha assunto maggior rilievo ed importanza rispetto alla mera classifica dei vini degustati, che riporto in ordine di gradimento, accompagnati dalla solita classica descrizione:
Chassagne Montrachet 2010 Philippe Colin
Il vino che ha raccolto i maggiori consensi. L'annata lo protegge da un legno che altrimenti sarebbe stato opprimente, quindi può esprimere un bel frutto giallo con incursioni floreali e di una freschezza data da ritorni leggeri di sapidità e balsamicità.
Chablis Premier Cru Vaillons 2007 William Fevre
Teso, sapido, minerale, fresco, con una nota leggermente burrosa. Di poche parole, ma quelle giuste.
Chardonnay 2012 Colterenzio
Di impronta altoatesina, bel frutto che va dalla frutta bianca fino a quella tropicale, sostenuto da una discreta acidità.Goloso, ma di una golosità non paracula, dalla schiena dritta.
Collio Chardonnay 2010 Toros
Chardonnay giovanile, sia nel colore che nella espressione olfattiva e gustativa basata su una mela verde netta. Incursioni di frutta gialla, domate da una leggera mineralità e sapidità e da una acidità di ritorno che ricorda ancora la mela verde. Alla lunga sopraffatto dall'alcol.
Collio Chardonnay Tenimenti Angelini
Vino semplice, ben fatto, che non va oltre il compitino. Monocordemente adagiato su sensazioni di polpa di mela gialla. Buona struttura e persistenza.
Bourgogne 2011 Bouzerot
Paga l'annata, pronta aperta, fruttata, che certamente non lo aiuta nel preservarlo dalla contaminazione di un legnetto dolce prevaricante.
Sanct Valentin Chardonnay St. Michael Eppan
Soffre troppo l'influenza della botte, il vanigliato lo domina. L'unico contrasto avvertibile è dato da una buona acidità agrumata di ritorno.
Colli Orientali del Friuli Chardonnay Poggiobello
Vuole esprimere un frutto fine ed elegante, a tratti, minerale, sapido, ma alla fine, risulta troppo anoressico fino a spegnersi troppo presto nel bicchiere, sfinito.
Chardonnay 2012 Santa Margherita
Molto, troppo, aromatico. Fiori e frutta bianca, con un leggera ma avvertibile e frizzantina rifermentazione.