Per chi ama o e' interessato ed attratto dalla filosofia che ispira i vignaioli piu' intransigenti nel portare avanti i principi del vino cosiddetto naturale, l'evento di Villa favorita, organizzato da VinNatur, rappresenta la manifestazione piu' importante in Europa.
L'applicazione dell'etica ambientale alla lavorazione in vigna ed alle tecniche di vinificazione, attraverso una rigorosa autocertificazione ed autoregolamentazione che va oltre il biologico, non e' semplice. L'apportare il minor numero di interventi in vigna ed in cantina e l'abolizione di additivi chimici e manipolazioni, sono pratiche rischiose e complesse esercitabili solo da un vignaiolo che abbia una grande conoscenza, consapevolezza ed esperienza delle proprie vigne e che sappia rispettare e valorizzare il "terroir".
La villa si trova in cima ad una collinetta ed è raggiungibile attraverso un viale alberato molto suggestivo.
Le postazioni sono colloocate all'interno delle stanze della villa e distribuite su due piani, di cui uno interrato un po' buio ma molto caratteristico.
Lo sfogo del giardino adiacente ha reso ancora piu' piacevole la visita ed allietato le soste.
Queste occasioni non sono l'ideale per effettuare degustazioni significative, ma danno una bella panoramica del settore e permettono di incontrare di nuovo vignaioli conosciuti e di avvicinarne altri che altrimenti non avremmo l'opportunità di conoscere.
Anche quest'anno quindi ho potuto consolidare il legame con produttori noti ed allargare le conoscenze verso vignaioli prima a me sconosciuti.
Di seguito l'elenco dei produttori presenti: Elenco dei produttori
Durante la rassegna incontrando amici, amici produttori e vini a me conosciuti e sconosciuti, alcuni non ancora a fuoco con retaggi di puzze e puzzette un po' troppo "bio", anche se di anno in anno la pulizia organolettica dei vini naturali si affina sempre di piu'; ritengo meritevoli di segnalazione i seguenti:
Champagne Tarlant, Ca del Vent Franciacorta: Altra conferma per me che sono uno "champagnista" convinto. Non ce n'è, nei vini naturali e soprattutto a Dosaggio Zero (pasdosè) la marna della Champagne fa la differenza, nonostante che il Ca del Vent soprattutto nella versione Saten faccia la sua bella figura. Bello, preciso, minerale, con note leggermente funginee al naso, il Tarlant non dosato; piu' complessa ed articolata la Cuvee Louis.
Labet (jura) e Riffault (loira): Di Labet in evidenza il Fleur Savagnin e lo Chardonnay 2011 meglio il primo più dritto, minerale con una piacevole presenza agrumata, un po' troppo morbido ed adagiato sul legno il secondo. Ho provato anche la linea con la tendenza ossidativa tradizionale che, assieme ai vini di Riffault (sempre in evidenza il suo Skeveldra 2010), ho trovato piu' celebrale ed impegnativa, non certo scevra di derive acri e puzzettose a volte un po' troppo invadenti.
Roagna: sempre ottimi i vini di questo produttore, ops contadino. Diretto, schietto, ruspante, cosi' come i suoi vini, territoriali, tipici, precisi pur nella loro vena di "naturalità". L'annata 2007 in assaggio non è delle migliori anche se ci propone vini di immediata godibilità con un apprezzamento particolare per il Barbaresco Asili 2007.
Cos; rossi sempre lineari, minerali; pieno e con la grafite in evidenza il Nero d'Avola, con la solita nota di leggera riduzione piu' evidente il Cerasuolo, sempre un po' scarnificato. Corte S. Alda sempre sugli scudi con il suo ripasso Campi Magri, morbido, con una bella marasca in evidenza e mai stucchevole anzi al palato si lascia bere grazie ad una ottima piacevolezza e sapidità finale.
Di Bartoli sempre ottimo per bilanciamento tra dolcezza e acidità il passito.
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