
Il colore rubino ancora vivo fa ben sperare. Parte in sordina, quasi spento, pare voglia dirci di lasciarlo in pace, ma perché mi avete disturbato? Non insistiamo e lo lasciamo lì in disparte, rispettando il suo umore. Dopo una bella oretta lo riavviciniamo e sembra rinato, ora si che ha ritrovato la gioia di esprimersi e con tanto di dettagli e quindi lo accostiamo volentieri alle lasagne ed all'arrosto che stanno per arrivare.
Parte con una bella ciliegia con incursioni di ribes, poi una leggera speziatura di alloro e menta ed in chiusura un tocco di intrigante cioccolato bianco. Terziari tipo foglie bagnate e cuoio appena accennati. Beva fresca, succulenta con una trama tannica ormai integrata.

Ottimo compagno durante la classica pausa formaggi e miele, che anticipa sempre il dolce.
Illumina il bicchiere di un giallo paglierino carico, dorato. Il suo carattere altoatesino, trapuntato da un insieme sfaccettato e complesso di erbe aromatiche, presenti anche se non invadenti, assecondate da una buona sapidità e mineralita', è arrotondato da un lieve ma persistente miele di acacia che gli dona un ottimo equilibrio. L'importante presenza alcolica non è fastidiosa ed accompagna bene una beva che non stanca, predisponendo l'animo alla fase successiva del dessert.