La 5° lezione del corso di terzo livello, esercizi di Analisi Organolettica Relazionale (AOR), e' andata così.

-Champagne Henriot Cuvée Hemera 2005
E' una di quelle giornate di lavoro impegnative, devo mettermi l'abito,
quello bello. La forma conta oggi per presentarsi in un ambiente
serioso dove la diplomazia e' l'arma vincente.
Mi faccio coraggio ed
affronto da spettatore la convention. L'ambiente e' reso elegante da un
perlage fine e persistente. Ascolto attentanente e rimango spiazzato da
un tentativo confu
so e un po' troppo
vintage di declinare una terziarizzazione in corso che si manifesta con
un inizio di ossidazione del frutto per continuare con incursioni di
funghi e noce. Il soffio di una acidita' tagliente e di una mineralita'
non ostentata tentano di snellire il discorso, ma il tentativo risulta
goffo. Il persistere dei due registri slegati tra di loro abbassa la mia
soglia di attenzione ed immagino la stessa scena tra qualche anno con
un'audience piu' attempata conforme ad una maggior terziarizzazione e
minor freschezza consolata al buffet da un risotto ai funghi. Sorrido e gentilmente mi congedo.
-Ottavio Grignolino Cascina Tavijn
Quando incontri Ottavio e' sempre come te lo ricordavi. L'eterno
adolescente contadino. A tratti grezzo, spigoloso, umorale, ma sempre
giovane spensierato, leggero. Appena ti vede, lo sai, vieni invaso dalla
sua voglia di vivere ma ti riversa addosso anche i suoi problemi. Nel
bicchiere subito si alternano, a tratti sfacciatamente, la parte
floreale, il tannino, l'acidita'
ed un leggero brett. Poi ti siedi
di fianco a lui, lo ascolti, gli dai dei consigli e se tocchi le corde
giuste si apre e diventa un compagno ideale per le scampagnate e le
serate estive, quelle spensierate, lasciandoti un buon ricordo.
-Weissburgunder Vom Muschelkalk 2017 Weingut Abraham
-Chassagne Montrachet 2015 Bouchard Père & Fils
-Echezeaux 2015 Bouchard Père & Fils
In classe a scuola ci sono gli immancabili compagni di classe
"secchioni", quelli che non sbagliano mai. Mai una sbavatura, mai un
errore eccessivo. Una precisione se vogliamo anche monotona che non si
concede mai un eccesso o una distrazione, nemmeno nei voti. La parola
d'ordine e' abbastanza. Abbastanza fresco, abbastanza fruttato,
abbastanza minerale, abbastanza lungo, abbastanza speziato. Tipica di
una costruzione e mano in cantina da "secchione" troppo preoccupata a
conformare il vino al suo varietale e al suo luogo.
Lungo la beva
sono sempre uguali a se stessi e la monotonia prende sempre più il
sopravvento. Vini consegnati alla solitudine di una mediocre perfezione
senza nessuno slancio che li renda unici.
Didattici, scolastici.