Questo week end nasce dalla cusriosità ed interesse da parte mia e di
Marco, suscitatici dall'azienda agricola Naturalmente Lunigiana tempo fa, presso
l'evento Semplicemente Uva svoltosi a Milano.
Finalmente siamo riusciti a coinvolgere altri appassionati e ad
organizzare questo week-end che ci ha fatto scoprire il fascino di altri tempi
di una terra orgogliosa della propria storia e desiderosa di rivendicare le
proprie origini, ancorchè povere ma di una semplicità autentica.
La Lunigiana, racchiusa tra le alpi Apuane, gli Appennini e la costa ligure,
svela le proprie origini medioevali attraverso il dislocarsi di castelli e
antichi borghi, lungo la valle del
Magra. Purtroppo la maggior parte dei castelli è in rovina. Interessante
il castello di Fosdinovo.
A proposito di castelli, il nostro week inizia presso l' AgriturismoCastel del Piano a Licciana Nardi.
Qui Sabina ed Andrea, con il coraggio e la
passione delle persone vere, hanno ripristinato e rivalutato un vecchio
castello medioevale dei Malaspina risalente al 500, restaurandone l'antico splendore
e rendendolo fruibile attraverso la realizzazione di questo bel agriturismo.
L'atmosfera che si respira è quella medioevale, partendo dalla fedele
ristrutturazione del castello, la cantina ed attraverso le stanze, la saletta
per la colazione e la sala da pranzo recuperata in perfetto stile
cinquecentesco.
Non poteva esserci inizio migliore. Avvolti in questa atmosfera e
coccolati dalla pasione per la loro terra, Sabina ed Andrea ci hanno fatto
sentire subito a nostro agio.
La Lunigiana è anche terra di produzione agricola che spazia dal vino,
al pane, attraverso i formaggi ed i salumi, per la realizzazione di prodotti
tipici quali i testaroli, i panigacci, la spalla cotta, il filetto di maiale,
la torta d'erbi, le denominazioni
vinicole : IGT Val di Magra e la DOC Colli di Luni. ...
Trascinati dalla passione per il vino ed il proprio lavoro, ci facciamo
coinvolgere da Andrea che ci porta in visita presso i propri vigneti
illustrandoci con passione e competenza la propria filosofia di conduzione del
vigneto ed il proprio prodotto.
Il valore principale che permea la conduzione dei 3 ettari di vigneto e
1 ettaro di uliveto, impreziositi dal contorno boschivo e dal torrente, è
quello di preservare il patrimonio delle conoscenze storiche e delle varietà autoctone
attraverso l'intelligenza e la sensibilità moderne dell'applicazione dei
principi della ecosostenibilità e dell'emissione zero di anidride carbonica. La
cantina è dotata di pannelli fotovoltaici e di una caldaia per la conversione
in calore del materiale combustibile di risulta che la natura restituisce.
Il terreno è un antico deposito alluvionale, ricco di sabbia, ciotoli,
minerali e limo, nel quale le viti sono stimolate ad andare in profondità. Il
microclima è mediterraneo con una leggera influenza marina. Presenta una
interessante escursione termica e la valle è accarezzata da una ventilazione
apprezzabile. Queste ultime due caratteristiche, unite alla passione per il
Pinot nero, hanno convinto Andrea per un allevamento a Guyot a densità di
impianto di circa 8500 ceppi/ettaro con una produzione inferiore di 1 kg per
vite, per tutte le varietà.
La conduzione in vigna è la meno invasiva possibile, inerbimento senza
l'utilizzo di diserbanti. Compost, con una lotta limitata all'utilizzo dello zolfo. Solforosa
nei vini non oltre i 40 mg/l. L'approccio è quello di andare oltre il
biologico.
Dopo una accurata vendemmia manuale le uve vengono ammostate suddivise
per tipologia e si lascia che sia il lievito indigeno presente sulle bucce a
far partire la fermentazione.
Le vaietà autoctone vengono affinate in acciaio, mentre lo Chardonnay
(anche se solo in parte), il Merlot ed il Pinot nero, affrontano un affinamento
fino ad 12 mesi in barrique francesi di
rovere.
Accolti nella sala da pranzo cinquecentesca, di fianco al maestoso
camino, affrontiamo la degustazione dei vini accompagnata da un buffet freddo
di formaggi e salumi tipici.
Il primo vino che affrontiamo proviene dal vitigno autoctono a bacca
rossa Pollera, che Andrea ha deciso di vinificare in bianco e in rosato e che
in futuro vorrebbe spumantizzare.
Per il rosato, dopo la pressatura soffice e 5 ore di macerazione a
contatto con le bucce, avviene la fermentazione in acciaio a temperatura
controllata per poi rimanere sui lieviti per 8 mesi e finire l'affinamento in
bottiglia per altri 3.
Il vestito è da vino rosso con un colore che si scarica man mano,
passando da petalo di rosa rossa al rosa chiaro dell'unghia.
Attraverso un naso restio, vinoso, con un alcol etereo che tende a
sordinare i fruttini, si compie al palato. Corrispondente, fresco, sapido con i
fruttini più in evidenza ed una impalcatura tannica vellutata.
Vino composto da tutti e tre i vitigni a bacca bianca coltivati.
Chardonnay, Pinot grigio e Durella.
Qui una parte dello Chardonnay passa in barrique, il resto fa acciaio.
Rimane sui lieviti per 12 mesi per poi completare il percorso in bottiglia per
altri 6.
Caratterizzato da un bel giallo paglierino pieno fasciato da un aurea
dorata e chiuso da un unghia chiara corta, sbuffa subito un afflato netto di
Chardonnay in barrique, frutta tropicale e tabacco, rincorso da una speziatura
aromatica floreale. Il palato è coerente, morbido, caratterizzato da una alcolicità
glicolica, rinfrescato da note sapide e da una acidità agrumata.
Vino leggibile, a tratti complesso, un pò troppo segnato dal legno ma
ben contrastato dalla aromaticità, freschezza e sapidità della Durella.
Pochissimi in Lunigiana producono il Vermentino Nero in purezza.
Solo acciaio, 10/15 giorni di macerazione, 12 mesi di affinamento
distribuiti tra acciaio e bottiglia.
Colore violaceo intenso ben stratificato verso un' unghia più chiara.
Naso con alcol etereo, frutti rossi e leggera nota speziata di pepe. Palato non
proprio corrispondente, dove al frutto sul finale si aggancia una nota
amaricante. Esprime bene il proprio varietale anche se in modo un pò slegato.
Interessante potenziale.
Groppolungo 2009
In questo vino ogni anno vengono utilizzate le varietà a bacca rossa che
meglio si addicono all'annata e per la 2009, annata piena, sono state
utilizzate le seguenti: Canaiolo, Syrah, Pollera, Marinella.
Rubino intenso, unghia corta. L'annata intensa e abbastanza calda si
sente, portando il filo dei piccoli frutti rossi, senza snaturarlo, ad
inspessirsi fornendo una sensazione calda e di concentrazione sia al naso che
al palato. Sanguigno, pieno, leggermente speziato, sapido, con incursioni
balsamiche, chiude con una nota amaricante. Meno leggibile degli altri ma più
equilibrato. Ben fatto.
TO BE CONTINUED ...
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