"Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. (Nicola Perullo).
Libro per chi vuole andare oltre il giudizio, il metodo, la classificazione ed il territorio. Buttando l'anello dell'avaro.
Un vino non va identificato in un gusto, ma il gusto viene ridefinito ogni volta che chi incontra un vino lo assaggia e si fa attraversare da esso cogliendo i nodi che si formano dagli intrecci creati da questa relazione.
“Tutta quest’ansia di
localizzare e catalogare gli spazi del vino dentro confini rigidi e
prestabiliti nasce dall’errore marchiano di considerare il territorio
solamente ad altezza di suolo, un’eredità dell’agrimensura e della
proprietà privata del campo. Eppure, la vite non è proprio la
verticalità che connette il sottosuolo col cielo, regalandoci poi i
frutti di questi legami? Dunque chi mi dice i confini del cielo? Di chi è
il sottosuolo? Chi è il proprietario del vento, della pioggia e del
sole, coessenziali alla realizzazione del vino? Il territorio non è solo
in lunghezza ma in verticale, e questa espansione in altezza, dove
l’aria e la terra si richiamano e dunque si corrispondono, impedisce
ogni ipostasi: “esprimere le caratteristiche di un territorio” è così
tanto un’intenzione insensata che un intercalare banale. Non possiamo
sapere in anticipo quali saranno, perché le caratteristiche si fanno
ogni volta e dipendono dalla corrispondenza di tante diverse entità, un
nodo di linee composto di aria, di luce, di acqua, di pioggia, di suoli,
di animali piccoli e grandi, di cose e di umani che vengono e vanno,
che giorno per giorno e notte per notte si muovono e producono vita,
senza confini definiti e precisi. Prova a mettere i confini e i recinti
al cielo e alle nuvole, agli uccelli, all’acqua del mare e dei fiumi, al
sole o alla luna!
Eppure non è, tutto questo, essenziale a fare il vino di territorio che solitamente decanti? Il territorio non è dunque un campetto, tantomeno un parchetto: l’esperienza che facciamo col mondo non può essere l’esperienza di una natura chiusa e delimitata, come un parco da preservare.
Il territorio è una domanda, non è la risposta: quando lo si capirà, i bicchieri nei quali si beve tintinneranno a festa esultanti.” (Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. Nicola Perullo).
Eppure non è, tutto questo, essenziale a fare il vino di territorio che solitamente decanti? Il territorio non è dunque un campetto, tantomeno un parchetto: l’esperienza che facciamo col mondo non può essere l’esperienza di una natura chiusa e delimitata, come un parco da preservare.
Il territorio è una domanda, non è la risposta: quando lo si capirà, i bicchieri nei quali si beve tintinneranno a festa esultanti.” (Il gusto non è un senso ma un compito”,Epistenologia II. Nicola Perullo).
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