Sono stato piacevolmente colpito dall'iniziativa " La Puglia del vino" organizzata dell'Ais di Lecco. Innanzitutto per la location. Il bellissimo Chiostro dell'abazzia di San Calocero di Civate, che merita da solo una visita. Poi anche per l'ottima organizzazione, con gli stand distribuiti lungo i corridoi loggiati, la possibilità di fruire di un sottofondo musicale dal vivo e il potersi accostare alle delizie pugliesi tramite semplici, ma veraci preparazioni grazie al punto degustazione supportato dal Penati Banqueting "I Cucinieri".
I vini dei produttori presenti : Elenco produttori
Unica delusione. L'azienda Tormaresca,doveva essere rappresentata da un'unica bottiglia ma non pervenuta.
Assieme a due focus specifici dei vini di Milleuna e Gianfranco Fino condotti da Guido Invernizzi, tra l'altro ho avuto il piacere di incontrare di nuovo l'amica Simona presente per l'approfondimento dei suoi vini e di Gianfranco. Di questi focus non parlo perchè sarei di parte data la conoscenza e vicinanza affettiva all'azienda di Gianfranco Fino che fa due spettacolari vini : Es (Primitivo) e Jo (Negroamaro) assolutamente da provare.
La partecipazione a questa rassegna mi è stata propizia per approfondire la conoscenza dei vini Pugliesi, ma soprattutto per conoscere ed avvicinare alcuni vini dei vitigni autoctoni proposti tra i quali:
La Verdeca, dai grappoli verdognoli, di origine Greca, è il vitigno ad uva bianca più diffuso in Puglia. Fornisce vini di una veste giallo paglierino scarico con riflessi verdognoli. Ha un attacco delicato con un naso leggermente fruttato e con sfumature agrumate. Il palato è dritto, asciutto, sapido, con una tagliente acidità agrumata.
Dei vini presenti, rappresentativi di questo vitigno, ho apprezzato l'abilità dell'azienda Feudi di San Marzano nel proporne una versione (Sud Verdeca Puglia Igp 2012 BEST TASTE) leggermente barricata che arricchisce di complessità la beva e smorza con indiscrezioni mielate le spigolature taglienti di una acidità altrimenti troppo gridata. Di questa azienda segnalo anche il Negramaro (F Negramaro del Salento Igp 2010) e il Primitivo di Manduria (Sud Primitivo di Manduria 2011 Dop).
Il Fiano Minutolo, oggetto di studi scientifici, è la più importante varietà autoctona a bacca bianca pugliese.
Si presenta con un colore simile a quello della Verdeca ed è dotato anch'esso di una buona base sapida ed una acidità agrumata in evidenza. Lo si riconosce sin dall'olfatto per l'esprimersi delle caratteristiche di avvolgente aromaticità proprie di questa uva. Per questa tipologia vi segnalo il "Tenuta Marini" Fiano Salento Bianco Igt 2012 dell'azienda vitivinicola Francesco Candido.
Il Susumaniello è un vitigno che deve il nome alla caratteristica che nei primi anni di vita tende a caricarsi di grappoli come un somarello. Ho potuto apprezzare questo vino nel bicchiere nella versione in acciaio proposta dalla Casa vinicola Apollonio (Elfo Salento Susumaniello Igp 2011 BEST TASTE). La veste è di un rubino intenso, scuro. Fin dal naso emerge la rusticità di questo vino, che non disdegna di fornire sbuffi vinosi ma composti. Buon frutto ben bilanciato dall'acidità e da un tannino ruvido ma non troppo aggressivo. Chiude con una nota leggermente vegetale.
Ho avuto la possibilità di assaggiare anche la Antica Malvasia dell'azienda Milleuna (Bianco Salento IGT 2008,2007,2006). Lo stile è quello dei vini dello Jura, macerativo e ossidativo. Il risultato mi è parso abbastanza deludente e scostante. La 2008 presentava sentori macerativi marcati al naso e non aveva una bocca corrispondente che ra asciutta, dritta, secca con una acidtaè agrumata prevalente. La 2006 era estremamente ossidata. La 2007 è stata quella più equilibrata, giocata su sentori floreali soprattutto al naso.
Tornando ai vitigni più tradizionali e segnalando una generale delusione per quanto riguarda il Negramaro rosso, quasi tutte espressioni di vini con un'impronta di stallatico un po' troppo invadente.
Ecco i vini che mi permetto di segnalare, oltre a quelli già evidenziati sopra:
- Cappello di prete IGT Salerno rosso 2008 (Negramaro 100%) - Azienda vitivinicola Francesco Candido
Bel Negramaro, rustico, varietale.
- Saturnino Salento Igt 2012 Rosato (Negramaro 100%) - Tenute Rubino
Ne ho apprezzato l'equilibrio, fruttini e freschezza.
- Teanum Otre Nero di Troia Igp 2011 - Cantine Teanum BEST TASTE
Vino ben centrato, equilibrato, finemente complesso, lungo.
- Vereto rosso Dop Salice Salentino 2009 (Negramaro 100%) - Agricole Vallone BEST TASTE
Meno rustico di quello di Candido, centrato, esprime un bel varietale, equilibrato a tratti complesso.
- Vigna Flaminio Rosato Dop 2012 (Negramaro 80%, Montepulciano 20%) - Agricole Vallone
Ha come elemento distintivo la rosa sia per texture che per profumo e retrogusto.
- Notarpanaro Salento Rosso Igp 2006 (Negramaro 85%, Malvasia nera 15%) - Azienda Cosimo Taurino BEST TASTE
Pieno, fitto, frutto in buon equilibrio con un tannino asciugante e chiusura amarognola, mediamente complesso.
- Quota 29 Igp Primitivo Salento 2010 (Malvasia nera 100%) - Cantine Menhir
Fresco, fruttato, pronto, leggermente vinoso, con chiusura mentolata.
- Centofuochi Dop 2011 Primitivo di Manduria - Cantine Soloperto
Primitivo impreziosito e non offuscato dai toni fumè, cenere, della barrique.
- Elegia Primitivo di Manduria Dop 2010 - Consorzio produttori vini (Taranto) BEST TASTE
Primitivo allo stato puro, gli manca forse un pò di complessità.
- Passito di Moscato Igp dolce 2011 - Cantine Lizzano
Un passito che si concede con una dolcezza accennata esprimendo una complessità attraverso il varietale.
Sono contento che la nostra manifestazione vi sia piaciuta. Ci rivediamo nel 2014, con un altra grande regione Italiana.... :) Ciao, Corrado
RispondiEliminaGrazie a te per l'attenzione.
EliminaGrazie per i complimenti e per l 'interessante recensione.
RispondiEliminaL'azienda milleuna richiede forse una degustazione piu approfondita, spesso degustare questi vini in contesti come quello di un banco non è facile.
Vedremo di approfondire in futuro....
Ti ricordo che il 25 gennaio ci sarå un banco di degustazione dedicato ai Dolomitici "liberi viticoltori trentini"...seguici sul sito...sarà una degustazione molto intrigante.
A presto,
Andrea
Grazie per l'attenzione. Concordo che lo scenario di un banco di assaggio in una fiera non è la condizione migliore per assaggiare vini particolari come la Malvasia di Milleuna. Se vi sarà un approfondimento in futuro, magari in parallelo con vini dello stesso stile, non mancherò. Grazie per la segnalazione della rassegna dei vini Dolomitici. Seguimi sul blog e se ti va metti un bel "Mi piace" .
EliminaGrazie ancora.