giovedì 19 dicembre 2019

CONSAPEVOLEZZA - SECONDA LEZIONE CORSO TERZO LIVELLO


Il tempo relativo del vino.
Come cambia il vino durante la beva. 
Tecniche di approccio.

Vini presentati alla cieca ed incontrati concedendo loro una permanenza nel bicchiere non inferiore a 30 minuti.

- Champagne Cristal 2008 Louis Roederer
Tutto oro e luccica pure. Perlage fine, elegante. La sferzata minerale e una acidità agrumata tagliente sono ben accompagnate da una cremosità avvolgente e da un naso fragrante. La stoffa boise', contiene un'anima minerale e di acidità ancora molto vivaci restituendo una trama floreale. Durante la beva si avvertono le due anime di questo champagne ancora in lotta presagendone un futuro radioso per chi avrà la fortuna di tenerlo ancora qualche anno in cantina. Monolitico per evoluzione nel bicchiere.

- Trebbiano 2008 Emidio Pepe
Un centometrista. Con un lampo di luce dorata, parte intenso, persistente, alla frutta gialla, poi bianca, si alternano note floreali di gelsomino e camomilla. Sostenuto da una discreta acidità. Poi alla distanza diventa meno intenso, più amaricante, con sensazioni fresche ma a tratti vegetali, terrose e fume'. In fondo alla beva, dopo 30 minuti, cede il passo.

- Roditis Barrique 2015 Ktima Ligas
Un maratoneta che è solo a metà della gara. Un vino ricco, generoso fin dal colore giallo paglierino intenso tendente al dorato. Le note boise' all'inizio lo caratterizzano molto e sono accompagnate da una leggera nota di smalto che assieme alla vaniglia restituisce una gradevole sensazione di cera d'api. Sapido, con frutta bianca in sottofondo. Le sensazioni floreali di una freschezza mediterranea ed una maggiore sapidità, si fanno largo mano a mano che la vaniglia cede il passo. Saputo aspettare nel bicchiere restituisce una freschezza iodata e mediterranea con sbuffi torbati intriganti. Sicuramente aspettato in cantina si farà ancora più grande e compirà la sua maratona da campione. Dinamico nella sua seppur lenta evoluzione nel bicchiere.

- Canaiolo 2016 Podere Casaccia
Scapigliato e scontroso all'inizio come Gian Burrasca. Rustico. Ma saputo attendere, cogliendone i lati migliori, a metà della lunga durata nel bicchiere, concede una ciliegia, una speziatura amaricante, una acidità non spigolosa , che ne costruiscono una ossatura succulenta. Chiude corto, anche se non cede il passo ad una lunga permanenza nel bicchiere.

- Vigna Regina Riserva 1999 Ar.Pe.Pe. Osservandolo restituisce un colore mattonato poco rassicurante. Ma l'abito non fa il monaco. Vino reso ossuto e austero da un tannino ormai integrato. Lasciandolo lavorare nel bicchiere lungo tutta la lunga beva, è capace di restituire una fine complessità tutta giocata su ritorni floreali e di erbe fini di montagna, genziana, con gradevoli inserzioni terziarie di cuoio, fiori passi, liquirizia di legno. Sei catapultato immediatamente nei prati montani e nei boschi di alta montagna della Valtellina.
Uno sviluppo nel bicchiere durante la beva, veramente notevole.

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