Il vino e il tempo. Tecniche comparative e di approccio ai vini d'annata.
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William Fevre Chabils Premier Cru Vaillons 2007
Hei, tu nel 2007 dov'eri? Chi eri? Quanto sei cambiato? mentre nasceva
questo vino che dopo 12 anni ha raggiunto una piacevolezza data da un
equilibrio compiuto tra le componenti sapide, una acidità che dona
freschezza, note minerali e la burrosita' dello Chardonnay. Bello dritto
non concede nulla alla frutta gialla apprezzabile in gioventù, anche se
tutto ciò che ha da dire te lo dice ora o mai più.
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Poggio di Sotto Rosso di Montalcino 2016 -
Poggio di Sotto Rosso di Montalcino 2006 Un confronto generazionale didattico.
2016. La sfrontatezza e gioventù di un sincero sangiovese grosso urlata
attraverso le spigolature tanniche e di acidità condite da un frutto
rosso quasi dissetante, ci attraversa velocemente con la dinamicità di
un giovane atleta in forma. Vino da afferrare al volo.
Il 2006 con
10 anni di esperienza, il cui passo si fa più lento ma sicuro, infonde
maturità. È più facile tenergli il passo, ma allo stesso tempo richiede
più attenzione perché i suoi contenuti si fanno più complessi ed una
speziatura di alloro come fosse un Brunello lo impreziosisce.
L'equilibrio di tutte le componenti di un sangiovese grosso è esemplare.
Iniziano ad intravedersi alcune rughe di vecchiaia che si scolpiscono
in un colore più evoluto e nei terziari di sottobosco e cacao. Da
cogliere ora.
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Biondi Santi Brunello di Montalcino 2000 Qui
ti devi proprio fermare, avere pazienza ed accompagnare questo vino
durante la sua vecchiaia ormai vicino all'apice, complice l'annata.
Vino evoluto, sia nel colore che al naso, ma il tocco palatale è saggio.
Ormai le rughe hanno spazzato via il frutto della gioventù lasciando
una speziatura residua, ossuta, con una sensazione sul finale di
caramella al rabarbaro che mi ricorda le visite che facevo alla nonna
quando ero bambino. Anche solo per questa sensazione ne è valsa la pena
incontrarlo.

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Chateau de Chambrun Bordeaux 2000 La
sensazione è quella di incontrare dopo parecchio tempo una persona in
la' con gli anni e riscoprirla ancora con una tempra giovane sia nel
fisico che nello spirito.
Bel colore rubino intenso scuro, unghia
corta. Tradisce gli anni solo da una leggerissima opacità che inizia a
fare capolino e da una iniziale stratificazione del colore.
Naso da
frutta nera e goudron. Bocca corrispondente con esaltazione di note di
liquirizia e fume'. Un incontro arricchente da lunga conversazione
affrontando i temi più disparati. Più trascorri con lui il tempo e più
il sorso regala nuove sfumature pur mantenendosi uguale a se stesso. Un
vino che nei successivi ulteriori 10 anni regalerà una ancor maggiore
complessità.
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Ca' dei Gancia nei Cannubi Barolo 1989 Finiscono i ruggenti anni 80 ed iniziano gli anni 90 quando nasce questo vino. Quante cose sono cambiate noi compresi.
Un Barolo non particolarmente complesso, il cui incontro è stato giusto
cogliere ora. La sua espressività consiste nella ossuta caducità di
ogni elemento visivo, olfattivo, gustativo. Un vino ermetico, autunnale.
Mutuando da Ungaretti, con lui "si sta come d'autunno sugli alberi le
foglie". La sensazione di incertezza che si fa largo è quella data dai
fiori passi e da un retrogusto di umami, sorretta comunque da una
morbidezza alcolica ancora ben presente e da una fresca speziatura di
erbe di montagna.
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Pacherof Sylvaner 2007 12 anni e non
sentirli. Un bianco d'annata prorompente per alcolicita' elevata ed erbe
officinali che ne rinfrescano il sorso. Il tutto sorretto da una buona
spalla acida.
Accostato ad un pecorino molto stagionato e miele è come il bacio nella rappresentazione di Gustav Klimt.
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