I possedimenti sono ubicati in quel di Tramonti, nella "Montiera" amalfitana. Viene definita così quella parte montiva della costiera dove sono ubicati i terreni di questa piccolissima realtà contadina, che vanno da Casa di Mario a 270 metri di altitudine fino ad arrivare a Monte di Grazia a 550 metri e beneficiano così anche di una buona escursione termica. I terreni godono di un'ottima esposizione e risentono, del libeccio, della brezza marina, ma anche del vento proveniente da Nord. La composizione della terra, formatasi nel tempo durante le numerose eruzioni del Vesuvio, comprende la presenza di sabbia, cenere di lapillo ed argilla.
In un contesto così favorevole viene praticata con cura e rispetto la coltivazione di vitigni autoctoni, tipici solo del territorio di Tremonti immerso nel parco dei Monti Lattari, come il Tintore, Piedirosso, Pepella dagli acini piccoli come grani di pepe, Ginestra con i suoi riflessi verdognoli e Bianca Tenera dalla buccia delicata. In vigna viene utilizzato solo letame di stalla per la concimazione, verderame e zolfo per combattere la peronospora e l'oidio.
L'utilizzo di questi metodi antichi assicura la spravivenza delle piante, che per le vigne di Madonna del Carmine e Vignarella, sono a piede franco, di notevole dimensione e pluricentenarie.Queste vigne che si riproducono per propaggine, sono allevate a raggera atipica. Pali di castagno, decorticati a mano ad inizio primavera e fatti stagionare almeno un anno, bruciati alla testa per circa mezzo metro, sostengono i tralci delle viti, alcuni di grande diametro, lunghi e pesanti, il palo tutore tiene legato con un ramo di salice più ceppi di viti.
Rispetto ad una superficie vitata di circa di 3 ettari, vengono prodotte poco meno di 7000 bottiglie con una resa per ettaro che non supera i 40 quintali, data anche dalle caratteristiche del Tintore e della Pepella.
MONTE DI GRAZIA ROSSO 2009
Il Tintore è un'uva a grappolo spargolo, ricca di antociani e viene vendemmiata tardivamente. La bottiglia provata è dell'annata 2009. Ha fatto pochissimo legno e poi un anno di bottiglia. La veste appare di un rubino scuro, cupo, gradualmente riflessato. Il naso, leggermente stallatico, si caratterizza con sentori di confettura di frutta nera e ciliegia con sbuffi laccati e di pepe nero. Il palato è corrispondente, l'attacco è morbido con un tannino laterale non invasivo ma presente, il tutto sostenuto da una discreta acidità, anche se l'alcol non disdegna di farsi sentire. Chiude con un ricordo ematico e terroso.
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